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Monte Sant'Angelo (Foggia) "La città di San Michele"

Monte Sant'Angelo (Foggia)


Monte Sant'Angelo (Mònd in dialetto foggiano) è un comune italiano di 13.168 abitanti della provincia di Foggia, celebre per il santuario di San Michele Arcangelo, ciò che fa della città meta di pellegrinaggi dei fedeli cristiani sin dal VI secolo. 
Il 25 giugno 2011 il Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant'Angelo diventa Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO con il circuito seriale "The Longobards in Italy, Places of Power, 568 – 774 A.D.", entrando a far parte della schiera dei più autorevoli Beni Culturali del mondo e cioè nella World Heritage List, rendendo la città una delle mete preferite per il turismo il Puglia.
Il centro urbano si erge su uno sperone del Gargano in una zona boscosa non distante dal mare. La natura calcarea del suolo si manifesta in una pluralità di fenomeni carsici, tra i quali la famosa grotta dell'arcangelo Michele.
Una delle particolarità geografiche di Monte Sant'Angelo è che il suo territorio include, oltre a terreni montuosi, anche terreni pianeggianti bagnati dal mare (Marina di Monte Sant'Angelo, prima denominata Macchia).
Sebbene il centro urbano sia stato fondato attorno all'anno 1000, la storia di Monte Sant'Angelo è precedente di almeno cinque secoli. Secondo la tradizione agiografica, infatti, l'8 maggio del 490 l'arcangelo Michele apparve al santo vescovo di Siponto e gli ordinò di dedicare la grotta al culto cristiano in suo nome.
Nel VII secolo i Longobardi, particolarmente devoti di san Michele, elevarono la grotta a loro santuario nazionale.
Attraverso il tratto della Via Francigena che congiungeva la località con l'isola di Mont Saint-Michel, sul canale della Manica, si sviluppò un intensissimo flusso di pellegrini.
Secondo la tradizione, nel 1656 durante un'epidemia di peste, l'Arcangelo si sarebbe manifestato dispensando grazie e guarigioni. Altri edifici di interesse culturale sono la "Tomba di Rotari", un battistero in stile romanico, distante solo pochi metri dalla Basilica di San Michele Arcangelo; l'Abbazia di Santa Maria di Siponto, situata a pochi Km dal centro abitato con i numerosi eremi.
La struttura del Santuario risulta essere costituita da un livello superiore e da uno inferiore. Al livello superiore sono presenti il portale romanico e il campanile. Il campanile è chiamato anche torre angioina in quanto fu eretta da Carlo d'Angiò come ringraziamento a san Michele per la conquista dell'Italia meridionale ed è modellato secondo lo schema delle torri di Castel del Monte.
Il livello inferiore comprende la grotta, alla quale si accede direttamente dalla scalinata angioina, il museo devozionale e le cripte.
Il castello di Monte Sant'Angelo può essere descritto come una ''narrazione storica'' plurisecolare, che ancora oggi testimonia l'alternarsi di dominazioni, popoli e stili architettonici. 
La prima struttura della fortificazione fu realizzata dai Longobardi. Sotto la dominazione normanna furono edificate la torre dei Giganti e la ''torre Quadra'', mentre Federico II di Svevia fece costruire la cosiddetta ''sala del tesoro''. L'attuale fortificazione evidenzia soprattutto l'influenza degli Aragonesi che, per difendersi dai 
nemici, realizzarono il torrione a forma di mandorla e il fossato che precede il portale di ingresso.
Posta in posizione strategica nel cuore del Gargano, dalla cittadina di Monte Sant'Angelo è possbile raggiungere molte delle mete preferite dai milioni di turisti che ogni anno visitano la nostra regione, come per esempio San Giovanni Rotondo, legata al culto di San Pio da Pietrelcina; la Foresta Umbra, meta del turismo naturalistico pugliese e le cittadine marittime della costa garganica, come Peschici, Vieste e Mattinata.
Tra le tipicità della gastronomia garganica un posto d’onore spetta senza ombra di dubbio al pane, con la sua storia millenaria, le sue innumerevoli forme e i suoi sapori straordinari. Il pane di Monte Sant’Angelo non ha eguali, lo potrete riconoscere dal profumo inconfondibile che si effonde dalle panetterie. La crosta è morbida e croccante, l’interno soffice e compatto. Anticamente le pagnotte venivano agganciate e appese fuori dalle botteghe: si parla di forme molto grandi, del peso di 5 o 6 chili, e dal diametro di 70-80 centimetri.

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