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Bitonto (Bari) "città degli ulivi"

Bitonto (Bari)


Bitonto è conosciuta come città degli ulivi per gli estesi oliveti che la circondano e la produzione olearia che costituisce ancora oggi la più importante risorsa economica della città. La città è sede della prima galleria nazionale di Puglia e del museo diocesano più grande del Mezzogiorno d'Italia che nel 2004 è stato riconosciuto città d'arte.

Un po’ di storia: Secondo la tradizione, Bitonto sarebbe stata fondata dal re illirico Botone, dal quale deriva il nome. La città nel VI secolo subì l'influenza delle città magnogreche, in particolar modo di Taranto. Tra XI e XII secolo sotto il dominio dei Normanni, Bitonto visse un periodo di rinascita dal punto di vista civile e culturale. La città si rivestì di nuove mura. Sotto la giurisdizione del giudice bitontino Maggiore prese il via la costruzione della nuova cattedrale dedicata a San Leone. La tradizionale "fiera di San Leone", che si svolge il 6 aprile per commemorare il Santo, si originò probabilmente proprio nell'XI secolo.

Monumenti e luoghi di interesse: Cattedrale di San Valentino, è stata realizzata nel XII secolo in stile romanico pugliese. La ricca decorazione del portale centrale e del rosone a sedici raggi riprende scene del Nuovo Testamento. Lungo il fianco destro si apre la Porta della Scomunica, cosiddetta perché nel 1227 papa Gregorio IX vi scomunicò Federico II.  Nella cattedrale sono conservate le reliquie di Maria Santissima Addolorata e di Maria Santissima Immacolata, patrona della città.

Il Palazzo Vulpano Sylos fu costruito nella seconda metà del Quattrocento per volere di Giovanni Vulpano. Allo stemma della famiglia Vulpano si aggiunse quello della famiglia Sylos, quando con l'estinzione della prima questa divenne proprietaria del palazzo.

Tradizioni e folklore: la festa patronale è dedicata alla patrona dell’ Immacolata Concezione, la cui devozione risale al 1703, quando la città rimase intatta in seguito alla scossa di terremoto che provocò diversi danni nei dintorni. Questo evento fu attribuito all'Immacolata e in suo onore fu fatta erigere in piazza Cattedrale la guglia dell'Immacolata. Molto sentita è la festività in onore della Madonna delle Grazie, qui nota anche come Madonna del Miglio che si venera nella chiesetta di campagna a un miglio dall'abitato. In onore della Madonna delle Grazie la chiesa viene aperta per 7 sabati consecutivi, a partire dal primo sabato dopo la Pasqua, per permettere ai fedeli di recitare la preghiera dei "sette sabati alla Madonna".

 

Il rito della Settimana Santa comincia dal venerdì di passione verso le 9.00 del mattino e dalla Concattedrale parte la processione dell'Addolorata che gira per le principali vie della città, adornata da rose rosse ai suoi piedi e illuminata da una duplice fila di candele che la circonda. A fare da cornice alla processione è la voce dei bambini delle scuole elementari della città che, con le loro voci bianche, intonano La Desolata, un inno dedicato alla Vergine composto nei primi anni del Novecento.

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