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Ruvo di Puglia (Bari) "antica città della Magna Grecia"

Ruvo di Puglia (Bari)


Ruvo di Puglia fa parte del Parco Nazionale dell'Alta Murgia. Con i suoi vigneti e oliveti è uno dei più estesi della Terra di Bari. Il territorio presenta le caratteristiche tipiche del paesaggio carsico pugliese: doline, valli carsiche o lame, tra le quali si ricorda il corso superiore della Lama Balice, oltre a gravi, tra cui la Grave della Ferratella. Inoltre l'agro ruvestino è caratterizzato dal tufo, la più diffusa roccia della zona.

Le sue origini: alcuni reperti di pietra fanno pensare che la città risale al paleolitico medio. Durante l'età del bronzo gli iapigi si stabilirono in terra di bari dando origine alla stirpe peuceta e Ruvo fu inizialmente fondata come un villaggio in cima ad una collina situata vicino la chiesa di San Michele Arcangelo. Divenne una città della Magna Grecia e la sua ricchezza consisteva nel commercio di olio di oliva, vino e vasellame e finì col diventare protetta di Atene.

Monumenti e luoghi di interesse: le chiese di Ruvo di Puglia costituiscono il principale nucleo del patrimonio artistico del comune. La Cattedrale di Ruvo di Puglia  dedicata a Santa Maria Assunta, è uno dei più importanti esempi di romanico pugliese. Fu costruita tra il XII e il XIII secolo. La facciata è a capanna, tipicamente romanica. Il centrale è il più grande ed è arricchito con bassorilievi. Nell'arco esterno sono raffigurati il Cristo affiancato da due pellegrini, dalla Madonna e da San Giovanni Battista e attorno a loro sono disposte delle figure angeliche e i dodici apostoli.. Nel secondo arco c’è la figura dell'Agnus Dei (simbolo dell'innocenza del Cristo). Il portale centrale è inoltre fiancheggiato da due colonnine sormontate da grifi (simboli del volo dell'anima verso Dio).


 

La facciata è decorata dall'Arcangelo Michele che sconfigge il demonio preceduto da un piccolo rosone centrale traforato e circondato da creature demoniache e angeliche. Il grande rosone a dodici colonnine è il principale protagonista della facciata. Risale al Cinquecento. Sopra il rosone si trova il sedente figura enigmatica che probabilmente raffigura Roberto II di Bassavilla (il finanziatore della chiesa). Al culmine della facciata è presente la statuetta del Cristo Redentore che impugna una bandierina segnavento.

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