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L'albergo? Si diffonde

In Puglia e Lucania l'albergo diffuso ha preso piede in paesi montani come anche nel Salento, oppure nei centri storici di cittadine già affermate per richiami culturali e ambientali e, perchè no, enogastronomici.
La perdita rappresentata dal patrimonio di tante case, monumenti minori, tradizioni e ambienti di interesse storico paesaggistico, sarebbe ancor più grave se molti Comuni  e privati cittadini non ricorressero all'albergo diffuso, un'invenzione Made in Italy.  Un'iniziativa che ha permesso anche di far esprimere talenti sul piano dell'organizzazione dell'ospitalità.
E si spera che non finisca all'italiana come l'agriturismo che, inventato dai francesi negli anni '50, è diventato in molti casi sale da ricevimento.
Quella dell'albergo diffuso è un'iniziativa grazie alla quale si recuperano le case abbandonate, i castelli, palazzi baronali, conventi, trulli, essendo consenzienti i proprietari, ristrutturati e affittati come se fossero stanze d'albergo e con i servizi relativi.
In Puglia esempio di albergo diffuso si trovano nei centri storici di Martina Franca,  Locorotondo, Monopoli, Deliceto, a Sant'Agata di Puglia, "Bandiera arancione" assegnata dal Touring Club Italiano e la "Paul Harris Yellow" attribuita dal distretto 2120 del Rotary International.
A Specchia, delizioso paesino del Salento, riconosciuto da agenzie turistiche statunitensi, come uno dei più belli d'Italia, c'è una struttura diffusa così ben strutturata da essere stata argomento di tesi di laurea.

In Lucania l'albergo diffuso è nelle cosiddette "Terre del silenzio" che comprendono tra l'altro Tursi, dove sta riprendendo fiato la "Rabatana", il quartiere arabo, un grumo di casette, vicoli e piazze, Colobraro, Valsinni, Craco, Nova Siri, Rotondella, San Giorgio Lucano.
Nelle "Terre del silenzio", ad iniziativa di privati e con l'utilizzo del programma comunitario "Leader", sono stati fatti importanti recuperi di vecchie abitazioni e altre strutture ricavandone, a scopo turistico, 165 posti letto distribuiti in 30 appartamenti dotati di tutti i servizi.
Le Dolomiti Lucane appaiono come guglie che, pur non svettando con notevoli altezze sembrano, proprio per la loro forma aguzza, voler fare concorrenza al paesaggio alpino. Sono composte d'arenaria scolpita dalla pioggia e dal vento e ospitano piante rare come la valeriana rossa.
Questo paesaggio montuoso è stato inserito nel 1997 nel Parco regionale di Gallipoli Cognato esteso su 27.000 ettari di territorio ricco di boschi di cerro, roverella, fametto, castagni e corsi d'acqua. Sul monte Crocchia di 1.150 mt. d'altitudine si trovano i resti dell'acropoli di Callipolis del IV sec. a.C.
I più temerari potranno povare il volo dell'Angelo di quasi 1000 mt. d'altezza che unisce Pietrapertosa con Castelmezzano (una distanza di circa 1500 mt) regalando un panorama da urlo e un'esperienza unica nel suo genere.

Fonte: La gazzetta del turismo 16 Febbraio 2013

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