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Mottola (Taranto) "il balcone della Puglia"
Mottola (Taranto)
Adagiata su una collina a 387 m. s.l.m. da dove domina tutto il sottostante anfiteatro murgiano fino alla pianura e al
Golfo di Taranto
,
Mottola
è centro di origini antichissime: il ritrovamento, nel 1899, di reperti archeologici risalenti all’Età del Ferro, confermerebbero come la località sia stata uno dei primi insediamenti sorti nella regione.
Nel corso dei secoli fu longobarda, bizantina, normanna, sveva, angioina ed aragonese. Distrutta nel 1102 per mano del cancelliere tarantino Muarcaldo, sotto la dominazione normanna diventò sede vescovile dal 1023 fino al 1818. Passata nel 1653 sotto la dipendenza di Francesco II Caracciolo, VII duca di Martina,
Mottola
ebbe un notevole sviluppo demografico ed economico in virtù della sapiente politica fiscale del duca.
L’abitato ha una conformazione circolare e vie disposte a gradinate tu
tto intorno alla collina verso il centro del paese dove campeggia, nel punto più alto, il
palazzo di città
. Nel centro storico, per secoli conosciuto come
la
Schiavonia
, è possibile visitare la
Chiesa Matrice
edificata nel 1200 ed ampliata agli inizi del 1500, ed il suo trecentesco campanile considerato monumento nazionale.
Numerose sono le chiese scavate nella roccia esistenti nei dintorni, le cosiddette
grotte di Dio
. Di particolare interesse è la
Chiesa di Sant’Angelo in Casalrotto,
tra i più importanti santuari dal punto di vista storico-architettonico. E', infatti, un rarissimo esempio di
chiesa ipogea
, costituita da una chiesa superiore di impianto basilicale, e da una cripta inferiore. Fra le altre, occorre ricordare la
cappella di San Nicola
, definita anche la «Cappella Sistina» della civiltà rupestre nel Meridione d’Italia per la bellezza dei suoi affreschi, e
Santa Margherita
scavata dalla comunità di Casalrotto nel XII sec. e che si affaccia sulla parete sinistra dell’omonima lama.
Straordinario è lo scenario della
Gravina di Petruscio
, un profondo burr
one
nel
qu
ale è presente un
piccolo villaggio rupestre immerso in un folto bosco di pini d’Aleppo. Abbandonato poco dopo l’anno Mille, il villaggio si componeva di tutti gli ambienti tipici di un agglomerato urbano medievale: oltre alle abitazioni, erano presenti complessi produttivi, luoghi di culto, spazi comuni, magazzini, aree cimiteriali.
Mottola vanta un'economia molto sostenuta grazie all'agricoltura e alla zootecnia che forniscono i mercati di ottimi prodotti: vino, olio, mandorle, legumi, carni, latte e formaggio.
La cucina mottolese è un trionfo di sapori mediterranei: si passa dalle orecchiette e
fricidd
al sugo o con le rape, ai cavatelli con ceci o fagioli, dai
ghjumeriddi
, alla
scervellata
alla griglia, dai
purcidduzzi
(gnocchetti di pasta dolce ricoperti di vincotto), alle
scartagghiett
(canestrelli di pasta frolla fritti con miele).
Eventi importanti:
festa patronale di
S. Tommaso Becket
(27-30 dicembre), con rievocazione storica del martirio del Santo;
i
riti della Settimana Santa
;
il
falò di San Giuseppe
(19 marzo) nei vari quartieri della cittadina;
il
Festival Internazionale della chitarra
(luglio) e la
Sagra della carne al fornello
(prima domenica di agosto).
Per info su eventi e strutture a Mottola contattare
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