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Puglia, bella anche fuori stagione

Puglia, Lonely Planet la consacra regina del turismo:
" Bella anche fuori stagione"
La Repubblica

 

I sapori, le strade, le campagne e le tante storie che arricchiscono il variegato mondo pugliese. Esiste una terra tutta da scoprire per i curiosi, anche quando le temperature si abbassano e gli ombrelloni si chiudono (anche se non mancano eccezioni di spiagge funzionanti fino a tardo autunno). Lo afferma Lonely planet che dedica alla "Puglia fuori stagione" un ampio articolo sul suo portale online.
La casa editrice delle celebri guide turistiche incorona la nostra regione, anche dopo il boom estivo certificato dagli indicatori di visite, viaggi e accoglienza. Le strutture ricettive, la ristorazione e le mille storie raccontate dai vicoli delle città sono i punti forti di un'offerta che, a conti fatti, dura tutto l'anno. "Un viaggio fuori stagione in Puglia è un'autentica sorpresa - scrive Lonely planet - Ed è proprio quello che ci vuole se ami questa terra, se ancora non la conosci, se vuoi scovarne l'essenza".  

Cominciando dalle masserie, la cui trasformazione da centro di aggregazione agricola ad attrazione per famiglie o per centri benessere attira grandi attenzioni. Crispiano e Maruggio sono le mete consigliate, con un dettaglio particolare sul Grande vecchio, un olivo di Ostuni piegato su se stesso e di un'età stimata in circa 3.000 anni.
Il filo conduttore delle visite è sempre la terra: viti e ulivi rappresentano ancora simboli da tutelare ed esaltare. "Ecco perché la questione della xylella il batterio che sta infestando parte del territorio - si legge - rappresenta un'autentica tragedia per la comunità". Ma la scoperta di un frantoio ipogeo o una passeggiata nelle campagne di Cisternino restano imperdibili.
Poi il focus di Lonely planet si sposta nelle stradine del borgo antico di Bari. "La prima cosa da fare in questa città è perdersi (letteralmente) nella Città Vecchia. Qui la netta sensazione è quella di entrare in casa della gente. Perché qui si vive in strada". Le chiese romaniche, un giro in bici e la "strada delle orecchiette" fanno tutto il resto.

E le storie legate alla ristorazione, dall'integrazione lavorativa dei diversamente abili a San Vito dei Normanni, alla scuole di cucina mediterranea di Ceglie Messapica, fino al "vino democratico" di Lizzano completano un quadro idilliaco. Il turismo pugliese non è (più) solo quello estivo.

Fonte: La Repubblica, 23 novembre 2015

 

 

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